300 g di Ceci secchi
2 cucchiai di Salsa Tahini
Mezzo spicchio di Aglio
Succo di mezzo Limone
Indossiamo qualcosa di vintage e precipitiamoci ad acquistare la salsa tahini al negozio di prodotti biologici sotto casa. Non abbiamo un negozio bio sotto casa? Che strano… In tal caso vale la pena di cercarne uno, tanto leggendo questo blog prima o poi dovremo tornarci.
No, senza la salsa tahini l’humus di ceci non si può fare. Si è proprio indispensabile. No, non so come si prepara in casa. Si, la salsa tahini si conserva a lungo. No, non si può sostituire con nien-te.
Eccoci finalmente nel negozio bio. Dobbiamo avere un’aria sicura, di chi sa esattamente cosa vuole e dove trovarlo. Andiamo dritti alla meta: salsa tahini, una qualunque.
Non facciamo l’errore di ciondolare per il negozio con aria sperduta e sguardo indeciso, scrutando ogni tipo di prodotto presente. Rischieremmo di incappare in qualche bio-veterano del genere dovresti-prendere-anche-questo-vedrai-che-bene-ti-fa con la conseguenza che torneremmo a casa con molti meno euro di quando siamo usciti e con un numero imprecisato di prodotti di dubbia utilità, ma soprattutto di cui non sapremmo neanche pronunciare il nome.
Visto che ci siamo, compriamo anche un po’ di coriandolo fresco, se abbiamo la fortuna di trovarlo, e corriamo a casa senza voltarci mai indietro.
- i Ceci
Dopo esserci fatti passare dalla testa la malsana idea di
usare i ceci precotti, pieni di conservanti e edulcoranti, prendiamo dei ceci
“veri”, mettiamoli a bagno per almeno 12 ore e poi lasciamoli cuocere per circa
3 ore (2 ore per quei temerari che vorranno usare la pentola a pressione),
aggiungendo solo una foglia di alloro nell’acqua.
L’attesa è lunga, lo so. Se proprio non abbiamo nulla da
fare possiamo anche trascorrere queste 15 ore a fissare i ceci che prima si
ammollano e poi si cuociono, ma per ovvie ragioni non lo dovrà sapere mai
nessuno. In tal caso, se qualcuno (ma chi?) ci chiederà come abbiamo
trascorso questo tempo, diamo una risposta che spenga qualsiasi desiderio di
ulteriori informazioni, tipo che siamo andati a fare una rettoscopia.Conserviamo un po’ di acqua di cottura dei ceci.
- il sospetto di Aglio
Fa bene al cuore, ma nuoce al prossimo. Il giusto
bilanciamento tra questi contrapposti interessi è mezzo spicchio d’aglio, che
lascia il dubbio della sua presenza, ma non ne dà la certezza. Un sospetto,
appunto.
Prendiamo quindi mezzo spicchio di aglio e pestiamolo in un
mortaio. Se non abbiamo un mortaio, convinciamoci del fatto che è giunto il momento di
recuperarne uno e segniamocelo nella lista delle cose da fare. Poi, senza
perderci d’animo, maciulliamo l’aglio come meglio possiamo.
La crème di Ceci ecc. ecc.
Ora passiamo alla preparazione di questa crème ecc. ecc. che
altro non è che l’humus di ceci rinominato in modo da poter essere venduto in
un ristorante ad un prezzo spropositato, o proposto ai critici culinari che
abitualmente frequentano le nostre tavole.
Può essere un ottimo e originale antipasto, ma può anche trovare
la sua collocazione in quel limbo che spesso si crea tra il primo e la frutta.
Passiamo i ceci con il passaverdure o tritiamoli con un
frullatore insieme al sospetto di aglio maciullato, al succo di mezzo limone, a
due cucchiai da cucina di salsa tahini e saliamo il tutto.
Ora due domande sorgeranno spontanee, anzi tre:
Uno: che
ci faccio con il coriandolo fresco che ho comprato all’ultimo secondo al
negozio bio?
Risposta: indovina
Due: che ci
faccio con l’acqua dei ceci che ho conservato?
Risposta: va aggiunta
all’humus se dovesse risultare troppo compatto
Tre: come e
quando si mangia questo humus di ceci?
Risposta: spalmandolo (in
quantità) su delle gallette di riso o sul pane e ricoprendolo di pezzetti di
pomodoro conditi con olio e sale, buonissimo!
p.s. 1: l’humus si conserva in frigo per 5/6 giorni
p.s. 2: ça va sans dire che di ceci ne possiamo fare una
vagonata, da suddividere in simpatici contenitori che andremo a riporre nel
congelatore, oppure, per i più tradizionalisti, da conservare negli appositi
vasetti dopo averli fatti bollire a bagnomaria.